
QUANDO LE CORNA SI MISURANO IN BYTE
QUANDO LE CORNA SI MISURANO IN BYTE
Una esilarante candid-camera per le vie di Milano condotta da un altrettanto divertente Giacomo Hawkman, noto youtuber, ha riportato sulla scena (come se ne avesse bisogno) uno dei protagonisti indiscussi di questi tempi: lo smartphone. Quale miglior modo per parlare di questo oggetto, che ormai rappresenta il nostro alter ego, se non quello di riflettere sulla funzione “cassaforte di emozioni”? Ovviamente la mia definizione porta a pensare a qualcosa di profondo, intimo, spirituale. In fondo chi non affida al suo telefonino i pensieri, i sentimenti o le foto rubate nei momenti topici di una giornata? Chi non custodisce nei suoi infiniti Giga, la sua mole altrettanto Giga degli accadimenti più importanti della sua vita (a meno di non perderli tutti al primo inghippo)? Nulla di tutto ciò. Millantando un esperimento basato su conoscenze scientifiche, il simpatico sondaggista con seguito di telecamera, ha interrogato una serie di coppie partendo dallo scambio innocente ed in sito del rispettivo smartphone e invitando a leggere le chat e i messaggi presenti sulle varie applicazioni di ognuno. Diciamo che immaginare gli effetti di una ipotetica bomba atomica risulta più semplice che fantasticare sulle reali conseguenze che saranno di certo seguite a telecamera spenta, molte delle quali non hanno faticato a palesarsi in diretta.
Se, infatti, per alcuni, la cosa è sembrata quasi naturale (ma forse per una/due coppie), per altre la materializzazione del terrore in termini di tempo è stata pari all’attimo in cui si para dinanzi il postino con la busta di Equitalia. Ciò che prende, aldilà delle reazioni verbali, in alcuni casi simili a quando un fioretto ti trafigge, è proprio il non verbale di alcune coppie, quella parte che si tiene distinta da parole e tono ma che può rappresentarti un dipinto di Picasso con una semplice strizzata di occhi. Le donne molto caute, più composte e con una giustificazione immediata ai messaggi scambiati con presunti amici , i maschietti più immediati sia rispetto al secco rifiuto sullo scambio sia su eventuali peccatucci da confessare. Non sono mancate ovviamente le provocazioni del giovane opinionista che, non contento, ha scavato più a fondo tendendo delle vere trappole ai giovani malcapitati e lavorando non sono sulle parole apparentemente innocue ma sulle emoticon, cuoricini e sonaglietti vari. Insomma una vera azione di pulizia multietnica delle coppie in circolazione, mirata e senza spargimento di sangue immediato, che sarebbe stato carino indagare e riprendere a sipario chiuso. Tra le gag più entusiasmanti, una rottura in mondovisione dopo solo tre giorni di frequentazione (lei messaggiava presumibilmente con l’ex fidanzato) e la scoperta delle chat archiviate, numerosissime e diffusissime nel parterre femminile tanto da costringere i fidanzati a chiedere lumi sulla procedura per riesumarle dalla memoria (non c’è niente da fa i maschi sono sempre i più ….). Oltre la divertente visione e l ‘ilarità scatenata, considerati i like collezionati, ancora una volta lo smartphone si è rivelato un utile strumento per monitorare usi e costumi della società italiana. Che le corna si nascondessero in questo aggeggio non è mistero per nessuno, che si collezionassero attraverso l’archiviazione forse non meraviglia più di tanto, ma che si affidassero ai byte di un telefonino anche la funzione di alcova è nuova e’ svilente come lo è tutto ciò che gira nei circuiti diversi da quelli dell’anima fuori dell’intimità. Una volta per tradire ci voleva arguzia, scaltrezza, inventiva, visto che l’infedeltà coinvolge comunque la sfera emotiva dell’individuo. Oggi pure le corna sono diventate virtuali e forse nemmeno consumate, in fondo come lo stesso amore. In verità, è capitato anche a me di ricevere, invece del messaggio destinato, la schermata di una serie di divertenti signorine adoperate nelle emoticon più disparate…l’Apocalisse è sembrata una tempesta di primavera.
DI TERESA LETTIERI IL 10/03/2017