
LA FREQUENZA….SISMICA DI “RADIO MARIA”
LA FREQUENZA….SISMICA DI “RADIO MARIA”
In questo difficile momento per l’Italia costretta a fronteggiare l’ emergenza terremoto, che ogni giorno diventa sempre più complicata anche per il perdurare dello sciame sismico, agli opinion leaders di matrice scientifica che non mancano di fornire dettagli sull’accaduto, se ne aggiungono quotidianamente molti altri,tante volte l’argomento dovesse rimanere orfano vista la sua importanza. A dire il vero, anche nel gruppo dei sismologici e scienziati vari le ipotesi, teorie e affini sul tema “faglia”, “magnitudo” ed “epicentro” non è che brillino di spessore considerato che diverse “new entry” del panorama internazionale della crosta terrestre elaborino quotidianamente nuove spiegazioni, sinceramente non richieste, ma puntualmente offerte per dovere di cronaca. Tanto per dirne una, il cambio dall’ora legale a quella solare, come le migrazioni dall’Africa pare abbiano spostato l’equilibrio “a tutta dritta” direbbe Capitan Fracassa, e nostra madre Terra in tutta risposta ha ritenuto di protestare “assestandosi” autonomamente. Probabilmente, mossi da questo senso di responsabilità ed amore verso il nostro Paese, altre categorie, diversamente scientifiche hanno pensato di unirsi al team di esperti e non solo per offrire un contributo spiegando, ma soprattutto suggerendo una via di fuga alternativa ai poveri senza tetto e ai potenziali cittadini suscettibili di “scossa”. Premesso che le casalinghe e gli eserciti della salvezza nonché le onlus sono state scartate a priori in quanto destinate ad attività più pratiche che “intellettive” (meglio a cucinare o a pulire i bagni chimici delle tendopoli o dei presidi allestiti per l’occasione) , l’accesso al palco delle autorità è stato consentito ai rappresentanti della fascia spirituale dei cittadini che, nella loro modernità hanno affidato la propria considerazione ed annesso “assist” risolutivo ad una delle emittenti più note del territorio nazionale. Radio Maria che non ha bisogno di antenne e ripetitori, unica stazione radio che trasmette per portare la buona novella nonostante le alluvioni, maremoti e cataclismi di qualsiasi natura ed intensità, la frequenza che becchi sempre e comunque anche quando affronti il traforo del Frejus che ti fa sconfinare in terra straniera mentre il resto della comunicazione subisce un black-out senza ritorno,finalmente ha deciso di offrire la Sua, “urbis et orbis”. Il mondo della scienza ha quindi dovuto indietreggiare di fronte l ‘affermazione affidata ai microfoni dei MHz celesti che attribuisce alla legge Cirinnà la responsabilità del disastro. Inutile studiare e disquisire su fratture degli strati profondi della terra, argomentare sulle magnitudo ed indici vari, sulle coordinate degli epicentri minuziosamente riportate dall‘ Istituto di Geofisica e Vulcanologia, intervistare i più noti studiosi del tema, ascoltare i suggerimenti e le regole da seguire durante un accadimento del genere o ancora, le indicazioni su come evitare che il selfie durante la scossa venga disturbato dalle oscillazioni. La verità è che, oltre a fotografare il lampadario che ondeggia prima di preoccuparsi della propria incolumità , l’ unica attività concessa per rallentare nonché evitare le repliche sarebbe di interrompere gli accoppiamenti tra sessi uguali legittimati dalla legge sulle unioni civili. Sarebbe questa la causa che , porta con sé anche il suggerimento, pensate quanto è completa ed impeccabile nella sua esposizione. Meglio non poteva fare, non c’è che dire. Un po’ come andare nel confessionale e ottenere il perdono dopo aver raccontato le proprie marachelle e la raccomandazione a non reiterare, pena pellegrinaggio . Altro che teoria scientifica, molto più semplice e risolvibile, per giunta. Non si sono fatte attendere le smentite, tuttavia, affidate questa volta ad una voce altrettanto autorevole, il Vaticano che in tutta sincerità e con tutto il rispetto per l’attività di “animazione” svolta sul territorio dai referenti della “Santa Radio”, mi pare un tantinello più rappresentativa ed ufficiale. Così come il direttore di Radio Maria, a ruota, Padre Livio si è dissociato dal “libero” pensatore investito di abito talare che non solo ha motivato il suo anatema ma lo ha pure riconfermato nei giorni a seguire (quando si dice la coerenza). La Santa Sede ha rinnegato il suo “figliolo” richiamando addirittura i periodi precristiani quando il paganesimo dominava sulla religione per spiegare l’equivoco e dissociarsi dal teologo. Un atto di rispetto verso i terremotati che hanno ricevuto pure le scuse per la scelleratezza del prete, invece che un sostegno materiale, direi più adatto all’occasione e più fruibile praticamente e spiritualmente. Lodevole la smentita che, diciamo occorre tempestivamente ogni volta che qualcosa coinvolge gli assetti “superiori” e complimenti ai responsabili della comunicazione e delle relazioni con il pubblico del Vaticano. Tempestivi e puntuali su pedofilia consumata nelle sagrestie, violenze perpetuate nei confessionali e, tra i reati “minori”, copertura di delitti avvenuti tra le mura ecclesiastiche. Rinnegare le proprie pecorelle, quelle più vicine, quelle demandate alla cura delle anime e dello spirito rappresenta quindi l’unica punizione inflitta a costoro, sanati da un atto di misericordia per colpe che in realtà, solo la giustizia dell’uomo, quando arriva, riuscirà a condannare rendendo onore alle vittime dei crimini consumati tra le mura cattoliche. Spiritualmente, sembra quasi che il clero goda di un bonus aggiuntivo, evidentemente negato alle povere anime comuni che, se sessualmente “diverse” sono anche colpevoli dei terremoti e disastri di qualsiasi portata. Potranno mai bastare tre Padri, un Gloria e cinque atti di dolore, cari miei, per un “errore” così grave? Forse solo l’intercessione della Sacra Rota, sempre che qualcosa di sacro ci sia ancora.
DI TERESA LETTIERI IL 07/11/2016