TALENTO ALZALAMIRA? PRESENTE!
Pare non si tratti di uno scherzo e la vittima ha già mobilitato il suo ufficio legale per rimediare a questo insolente affronto. Alessandra Mussolini, anzi un membro della sua famiglia, sembra sia stato contattato da un funzionario del comune di Roma con una proposta davvero singolare: cambiare il suo cognome in Massolini o Messolini, se ritenuto imbarazzante o che crei disagio. L’originale europarlamentare, evidentemente offesa, ne ha fatto comunicazione sulla sua pagina facebook sollevando ovviamente il coro dei naviganti che, pur presumendo una bufala, non si solo lasciati scappare l ‘occasione di manifestare la propria preferenza o dissenso, condendo il tutto con una abbondante dose di cinismo politico e morale sciorinato gratuitamente così come accade ormai per qualsiasi post. Considerato che, qualche problema giudiziario non proprio di poco conto sia accaduto anche al marito della nota politica, si può ben immaginare il pittoresco andamento dei quasi mille commenti social. Le generalità dell’incaricato del municipio sembra siano anche conosciute per cui, dopo le accurate indagini degli avvocati della famiglia Mussolini aspetteremo gli esiti della faccenda e soprattutto se non si tratti di uno scherzo. Se fosse vera, ovviamente, ci sarebbe davvero da pensare sulle modalità con le quali vengono pensate e poi generate praticamente iniziative del genere,completamente sfavorevoli alle mansioni di un ufficio comunale, che nemmeno in ultima istanza, tra i tanti compiti ai quali assolvere, dovrebbe pensare a suggerire cambi di identità. Presumere, poi, che un cognome possa creare imbarazzo o disagio è ancora più paradossale come lo è ancora di più sottolinearlo al diretto interessato camuffandosi da istituzione disponibile quando, coloro i quali desiderano farlo non ci impiegano il tempo che una E diventi A, anzi. Del resto, sarebbe più logico che la richiesta partisse dal cittadino gravato da un peso così ingestibile tanto da richiedere un cambio o una variazione. Non dimentichiamo la storia della ragazza venticinquenne che si è recentemente suicidata a causa di un cognome scomodo, legato alla mafia, che probabilmente nemmeno un’altra identità avrebbe rimediato nel folle gesto di disperazione. Per fortuna, e anche per voltarla sul ridicolo, di cognomi imbarazzanti obiettivamente ce ne sono sparsi per il Paese. Dai “violenti” agli “insulti”, dai “trash” agli “hard” non c’è che da divertirsi e molti di noi, durante l’appello a scuola, si saranno sbellicati a canzonare il/la malcapitato/a di turno, a furia di allusioni e doppi sensi. Da “AugustaBellasalma” a “Odoacre Scopacasa”, da “Isidora Boccadoro” a “Italo Godente” , la guida telefonica, una sorta di bibbia della originale anagrafica italiana ha deliziato non pochi ragazzi che, in alcuni casi sono stati agevolati anche da una toponomastica di tutto rispetto, assolutamente casuale ma adeguata a rendere il tutto davvero godibile. Non me ne vorrà la signora “Tucci La Fica Candida, via dei Cappuccini” che in una rubrica telefonica svettava in tutto il suo splendore con grande gioia di noi ragazzini che spulciavamo il volumetto in cerca di divertimento. Per ritornare seri. Che sia uno scherzo o meno quello in cui è incappata la Mussolini, e me lo auguro per tutta una serie di considerazioni su metodi e burocrazia italiana, un feedback ci deriva dall’accaduto, e questa volta sull’italiano social, scorrendo i commenti al post in questione. Non si perde mai occasione per linciare, denigrare, offendere anche alla luce di procedimenti giudiziari che dovrebbero afferire a competenze terze e lasciare a noi cittadini la giusta capacità critica che poi, soggettivamente va esercitata senza esondare in territori personali che non ci appartengono. In fondo, senza inveire contro alcuno, sebbene sia diventato uno sport nazionale quattro stagioni, i cittadini posso sempre esercitare un diritto di voto se ritengono i propri rappresentati non adeguati per capacità politiche, gestionale, morali ed etiche. Nel mentre, i social funzionano più delle cabine elettorali e questo ce la dice lunga…sugli italiani!
DI TERESA LETTIERI IL 11/05/2017
