IL SEGRETO DELLA FELICITA’, LA SCIENZA LO SA
E’ innegabile quanto la ricerca scientifica abbia galoppato negli ultimi decenni. Si è arrivati davvero a rispondere a quesiti inimmaginabili, riuscendo a svoltare in qualsiasi settore. Attualmente sono pochi gli ambiti inesplorati dall’uomo sebbene ci sia molto ancora da indagare. Esistono tuttavia degli argomenti che appassionano non poco e che forse, aldilà delle malattie e di come telefonare da Marte nel 2457 ad esempio, riscuotono un interesse che va oltre qualsiasi desiderio, sia da parte degli studiosi sia dall’uomo comune. Scoprire come essere felici. E se gli scienziati ci fornissero un punto elenco con tutti gli ingredienti sarebbe ancora meglio, perché in fondo i meccanismi della felicità non ci interessano, non ci interessa sapere se una proteina o piuttosto un aminoacido può concorrere a raggiungere questo obiettivo. A noi la parte scientifica non ci occorre, pur nutrendo grande fiducia nella scienza e affidandoci ormai solo a quella per essere felici. Abbiamo provato a non uccidere e niente, tanto vale continuare; abbiamo provato a comprendere e nulla, tanto vale pensare ognuno a sé; abbiamo provato ad amare e nisba, tanto vale continuare ad odiare. In fondo se “less is more” noi la pensiamo diversamente e non ci priviamo di alcuna cattiva abitudine, anzi conserviamo le competenze, pure le negative. Abbiamo provato pure con la dieta povera di grassi, tante volte fossero i responsabili dell’affaticamento delle vie biliari e fegato fino ad arrivare a reni e tubi di scarico. Nulla, nessun cenno di felicità. Intanto la scienza ha continuato nella sua ricerca e lo studio più recente parla di un team di ricercatori di Zurigo e Chicago, chissà che due università amplificano sforzi e risultati. Pare che la ricerca confermi la connessione tra altruismo e felicità, cioè le persone che hanno a cuore l’interesse altrui sono più felici rispetto agli egoisti, senza diventare “martiri”, già al sol pensiero di poter manifestare la propria generosità. Approfondendo la notizia scopro che questi ricercatori hanno misurato l’attività in tre specifiche aree del cervello, la giunzione temporoparietale (dove vengono elaborati i comportamenti sociali e di generosità), lo striato ventrale (associato alla felicità) e la corteccia orbitofrontale (associata ai processi decisionali). Cioè dico, i 50 volontari valutati sono stati rivoltati come un calzino, mica sottoposti ad un test a risposte aperte dove hanno descritto cosa pensano della congiuntura economica o del cambiamento climatico, temi che non hanno alcuna connessione con la ricerca per noi comuni mortali ma che per la scienza rispondono alla tua regolarità intestinale. E dopo averli scandagliati, basta il pensiero per essere felici, basta il pensiero di essere gentili e cortesi con il tuo vicino di casa che ti ha appena sventagliato l’acqua dell’irrigazione dei gerani sulla biancheria ad asciugare; generosi con l’ufficio delle entrate che ti ha appena notificato la cartella esattoriale con tutti i fermi amministrativi che se apri il rubinetto nemmeno l’acqua ci trovi; altruista con la signora che ti ha appena schiantato il suo sportello nel tuo al parcheggio del supermercato dopo che hai girato tre quarti d’ora per trovare un metro per due di piazzale a dieci minuti dall’ingresso sotto il sole a 38 gradi Celsius. Mi chiedo i famosi 50 dove siano stati assoldati per partecipare alla valutazione cerebrale di tutto l’emisfero, tra giunzioni e cortecce, per segnalare al gotha della ricerca che basta il pensiero. Le mie ipotesi hanno circolato in ambiti davvero ristretti, tra i missionari africani, i volontari del soccorso alpino e le suore clarisse. Eppure il mio sforzo non è arrivato in profondità, alla corteccia dico. Mi è bastato usare il cervello emotivo, parlando di felicità, lasciando completamente in ozio il cognitivo per non temere ribellioni. E le risposte non hanno risentito di alcun tempo di attesa. Quali sono state? Preferisco rispondervi che la felicità rimane…un bicchiere di vino con un panino, la felicità!
DI TERESA LETTIERI IL 03/08/2017
